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La forza di volontà mi ha spinto ad affrontare tutto questo stato di ansia…

Salve sono una ragazza di 22 anni,vi scrivo,perché,ho un forte problema di ansia,dai tempi della scuola(liceo). A scuola era una ragazza timida con poche amiche ma non ansiosa. Il terzo anno di liceo fu’ molto duro,diciamo che faccio coincidere l’inizio della mia eccessiva ansia con il periodo in cui venne a insegnare una professoressa di storia,che era molto rigida, urlava sempre e incuteva timore, le sue urla arrivavano fino a fuori ai corridoi.
Non incuteva timore solo a me,ma a tutti  da lì è cominciata la mia ansia,non voglio colpevolizzare una professoressa,per il mio stato d’ansia
attuale,ma i suoi modi di porsi hanno inciso fortemente su di me,inoltre ero seduta affianco a una ragazza con un ritardo mentale e non volevo starci e i miei insegnanti volevano che non la isolassi,ma intanto ero io a
isolarmi stando vicino a lei…
Quando c’ era lei(la professoressa)tremavo lei urlava e io sussultavo al minimo rumore,quindi cominciai a fare filone quando c’era lei.
Lei cominciò a capire qualcosa e cercava di venirmi incontro e di non urlare,ma era più forte di lei,questo fatto di urlare e io istintivamente mi mettevo le mani alle orecchie,non avevo provato mai un’ansia così forte mi sentivo disarmata di fronte a tanta ansia mai provata in vita mia.
La situazione non migliorò,ma anzi,anche con gli altri professori cominciai,appena alzavano il tono della voce sussultavo ero tesa rigida anche con il corpo.
Mi sono diplomata sono fiera di me,nonostante l’ansia mi procura e mi
procurava problemi.
Mi sono iscritta all’università,vado bene,ma sono sempre ansiosa, anche al
di fuori del contesto universitario con i miei amici,soprattutto nel periodo in cui devo sostenere gli esami studio e sussulto non appena avverto un rumore,ho paura del rumore dei fuochi d’artificio, del rumore dei palloncini quando scoppiano,ogni minimo rumore mi crea ansia e mi fa
sussultare, soprattutto nel periodo di esami in cui devo studiare.
Penso che fin ora la forza di volontà mi abbia spinto a affrontare tutto questo stato di ansia.
Ora mi sento fragile,fisicamente il fatto di essere molto tesa mi porta ad avere dolori alle tempie,alla schiena,ho anche un piccolo problema fisico alla gamba,quindi non mi posso permettere di stare così tesa. Ho bisogno di stare serena,a volte penso che è anche l’università a crearmi questo stato di cose,il fatto di non voler accettare di avere i miei tempi di studio di apprendimento che sono più lenti e pensare che devo fare per forza degli esami velocemente.
Premetto che i miei non hanno inciso nella scelta del percorso universitario e se dico mamma questo mese non do’ esami lo capisce e non mi fa pressioni. Sono io che pretendo il massimo da me stessa,perché so di poterlo fare.
Se mi  dicessero e avessi la certezza che lasciando l’università sarei più serena,la lascerei anche domani,ma non credo sia solo questo il problema.
Fondamentalmente c’è un abisso tra la persona che sono e quella che vorrei essere.
Vorrei essere più estroversa,ma sono timida,ma allo stesso tempo se mi trovo a una festa e c’è da buttarmi nella mischia non esito,ma ho bisogno di qualcuno che mi coinvolga talvolta,mentre altre mi coinvolgo da sola e mi lancio,ma in linea di massima quando mi trovo in compagnia di persone che non conosco sto sulle mie e mi sento fuori luogo,mentre dentro di me so che ho una parte di me che non riesce a fuoriuscire per paura del giudizio e sono molto insicura,ma con le amiche più estroverse,questa parte di me fuoriesce.
Non vorrei permettere alle emozioni e qualsiasi stimolo esterno di dominarmi e come se qualsiasi rumore esterno qualsiasi cosa mi colpisse al cuore e più cerco di controllarmi di nascondere la mia paura, più  diventa grande e evidente.
Non vorrei che gli altri vedessero questa mia fragilità e istintivo sussultare quando  si sente un rumore,ma io ho paura della mia stessa paura e che gli altri(amici) vedano questa mia fragilità e mi prendono in giro.
La mia collega di università sa di questa cosa se ne accorta e non gli dà peso e con lei mi sa,che sussulto di meno,ho meno ansia,mi sento libera di
essere me stessa,cosa rara.
Non so,mi mancano 9/10 esami alla laurea, ma sento di dovermi prendere un periodo di pausa dallo studio,non per altro non posso permettere che l’ansia incida così tanto sulla mia vita che il dover sostenere un esame mi faccia stare così male.
Mi dispiace,perché a me piace studiare,a gennaio ho sostenuto un esame ho preso il massimo.
Il professore mi ha detto che se ci fossero persone come me il mondo sarebbe un posto migliore. Ho intenzione di non sostenere altri esami fino alla prossima sessione,ho bisogno di prendermi del tempo per me,ma mi sento in colpa,perché così facendo mi ci vorrà ancor più tempo per laurearmi.
La serenità è la prima cosa,però,a marzo seguirò le lezioni con questa mia
amica e poi si vedrà.
Voglio capire se è l’università a amplificare l’ansia.
L’ansia  intensa è una uno stato emotivo che mi fa compagnia da un po’.
Sotto esame è amplificato,credo. Sono andata da uno psicologo,ma diciamo che  non è servito,credo che si occupasse di disturbi dell’alimentazione,cosa di cui non soffro,quindi è stato un buco nell’acqua,ma so di aver un problema d’ansia che in certi periodi è intensificato, ma c’è sempre e so di aver bisogno di un supporto psicologico per ritrovare un po’ di serenità,ma servirebbe una persona competente che si occupasse proprio di questi  problemi.
Da sola so di non poterne uscire,certo posso affrontare l’ansia e non abbattermi,come ho sempre fatto,ma superarla è un’ altra cosa,non so neanche da cosa derivi,penso sia dovuta tutta a una serie di situazioni di cui di alcune sono consapevole altre no.
Mi scuso se mi sono dilungata un po’ troppo.
Attendo una vostra risposta,grazie.

Anonima


Cara Anonima,
dalle tue parole si percepisce un forte malessere e un gran bisogno di aiuto e tu, attraverso queste righe, stai tendendo la mano per essere aiutata. Siamo contenti che tu abbia deciso di scriverci, non sempre è facile mettere nero su bianco i propri stati d’animo e i propri tormenti, ma possiamo dirti che sei riuscita benissimo a farci comprendere quanto l’ansia sia ormai una “fedele amica” da tempo. Del tuo racconto ricco e dettagliato ci colpisce, nonostante le difficoltà che spesso hai incontrato (scuola, amicizie, università), la tua enorme voglia di uscire da questa situazione che forse ti ha stancata. Sei una che non si arrende ma che al tempo stesso ha scritto una cosa importante: quella di concedersi del tempo per sè stessa, che non significa abbandonare tutto ciò che si sta facendo, ma poter rallentare e dare spazio ad altro, alla cura di te stessa e del tuo mondo interiore. D’altra parte tu stessa riconosci che l’ansia non deriva unicamente dal contesto universitario, forse senti dentro di te che possono esserci radici diverse, ma occorre conoscerle, in uno spazio adeguato e con la persona giusta. Dispiace sentire che il tuo percorso con la psicologa “ha fatto un buco nell’acqua”, può capitare di non trovarsi con l’esperto, però rinforziamo il fatto che tu abbia chiesto aiuto e che ti sia rivolta in passato a qualcuno. Crediamo fortemente che puoi darti un’altra possibilità, questa volta augurandoci che l’incontro con l’esperto possa offrirti ciò di cui hai bisogno. Siamo sicuri che puoi fare un buon lavoro, sei una ragazza piena di risorse! Questo tempo che hai deciso di prenderti potrebbe essere l’occasione giusta per dedicarti alla tua ansia e prenderti cura di te. L’università non è una gara contro il tempo, anzi crediamo che possa aspettare molto di più lei piuttosto che il tuo mondo interno. Quindi rifletti bene su quanto detto fin ad ora, se hai bisogno di essere indirizzata puoi tornare a scriverci quando vuoi.
Intanto un grande in bocca al lupo! E se vorrai tornare a scriverci per farci sapere come procede, noi siamo qui.
Un caro saluto!